
Il terzo mandato di De Luca al vaglio della Consulta

Domani l'udienza sul ricorso del Cdm, riflessi anche per Zaia
Riflettori della politica puntati sulla Corte Costituzionale, chiamata a valutare la legge regionale campana del novembre scorso che autorizza il terzo mandato per Vincenzo De Luca. Una partita con ripercussioni non solo locali, visto il pressing della Lega sugli alleati a favore della ricandidatura di Luca Zaia e il secco no di Schlein all'ipotesi di tenere ancora in campo un De Luca ormai distante anni luce dal Nazareno. Domani si terrà l'udienza pubblica della Consulta e la decisione potrebbe arrivare già in serata o, più probabilmente, giovedì. A chiedere il giudizio della Corte è stato il Consiglio dei ministri, impugnando la legge campana che fa decorrere il computo dei due mandati da quello attualmente in corso. Nel caso di una bocciatura, per il Pd sarebbe più semplice cercare con lo stesso presidente uscente un'intesa su un nome condiviso che guidi un'ampia coalizione, sul modello di Manfredi a Napoli. Se invece l'ipotesi terzo mandato fosse confermata, De Luca potrebbe ipoteticamente correre anche senza il Pd, oppure dettare condizioni politiche molto più pesanti in cambio di un passo indietro volontario, come la scelta di un nome di sua assoluta fiducia. Occhi puntati su Palazzo della Consulta anche da parte del Carroccio. La linea ufficiale del partito è quella del dialogo con gli alleati, ma la Lega non intenderebbe mollare né Lombardia, né Veneto malgrado le richieste di Fratelli d'Italia. "Dobbiamo dare ai cittadini la possibilità di scegliere da chi essere amministrati. Se una norma impedisce questa scelta, c'è un problema di democrazia", sostiene il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, anche lui al secondo mandato.
M. Andrade--JDB